Mentre il nuovo decreto, c.d. Decreto Rilancio, era ancora in fase di sottoscrizione, il presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi e il portavoce dell’Alleanza contro la povertà, Roberto Rossini, con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, hanno richiesto una serie di proposte ed interventi che li stessi definiscono improrogabili, soprattutto a fronte dei sistematici tagli economici e umani per quanto attiene politiche e servizi sociali.
RICHIESTE
Nella lettera richiedevano «l’anticipazione delle risorse per il Fondo nazionale per le Politiche Sociali, per la Non Autosufficienza e il Contrasto alla Povertà, unitamente al Fondo Infanzia e Adolescenza (…) assieme a una misura equa di sostegno al reddito che intercetti tutti coloro che sono esclusi da ammortizzatori sociali e Reddito di Cittadinanza». Nella stessa hanno espresso la volontà «che in tutto il Paese ci fosse almeno un assistente sociale ogni 3500 abitanti», una realtà utopistica dal momento che solitamente, come ha espresso lo stesso Gazzi, vi è «un’assistente sociale ogni 20.000 o 30.000 abitanti, praticamente come se non ci fosse»
Alle richieste già espresse si aggiunge la preoccupazione per il mondo del Terzo Settore che deve contribuire a co-progettare le politiche, insieme ai soggetti pubblici, inerenti la fornitura di servizi di natura collettiva.
Un altro motivo di monito da parte del Presidente del CNOAS è stata l’esperienza che gli Assistenti sociali hanno dovuto patire durante l’emergenza sanitaria causata dal Covid 19: racconta come molti assistenti sociali durante la prima fase siano stati contagiati e denuncia la mancata fornitura di Dpi (dispositivi di protezione individuale) durante la prima fase, oltre al fatto che siano state predisposte «Troppe poche risorse per il sociale, che ammontano solo allo 0,1%».
A fronte delle inefficienze però tali richieste non sono state totalmente vane, anzi, all’interno del Decreto Rilancio, che verrà a breve pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale, sono stati introdotti degli interventi ad hoc per quanto riguarda gli assistenti sociali, oltre al sistema delle Politiche e servizi sociali e del Terzo Settore.
DECRETO RILANCIO: RIQUALIFICAZIONE DEL MONDO DEL SOCIALE
«Vogliamo ringraziare il ministero della Salute per l’attenzione posta alle nostre proposte che derivano dal nostro lavoro sul campo» ha affermato il presidente Gazzi.
Il decreto ha posto le basi per una nuova rivalutazione della figura dell’assistente sociale, oltre che dell’intero sistema dei servizi sociali. Una professione in prima linea durante quest’emergenza epidemiologica insieme alle professioni socio-sanitarie.
INNOVAZIONI INTRODOTTE:
- ART. 1: Il Nuovo Decreto Rilancio ha disposto l’assunzione di circa 600 nuovi assistenti sociali (comma 7) in tutt’Italia “ai fini della valutazione multidimensionale dei bisogni dei pazienti e dell’integrazione con i servizi sociali e socio sanitari territoriali” oltre ad aver redatto, in linea generale, i relativi piani di assistenza territoriale garantendo un potenziamento di attività di assistenza domiciliare e di introduzione delle centrali operative territoriali.
- ART. 16 [Misure straordinarie di accoglienza]: Il sistema di accoglienza non consente di rispondere in maniera adeguata alle esigenze di accoglienza dei migranti a causa delle misure adottate per contrastare il rischio di diffusione del Covid-19, a tal proposito si dispongono una serie di interventi quali: la possibilità per i richiedenti protezione internazionale di rimanere nei centri anche oltre la scadenza del titolo che ne legittima la permanenza (fino a un massimo di 6 mesi successivi all’emergenza epidemiologica); l’obbligo di mantenere il distanziamento interpersonale con una restrizione degli spazi normalmente allestiti per l’accoglienza; l’individuazione di appositi posti all’interno dei centri per lo svolgimento della misura sanitaria della quarantena.
- ART. 67 [Incremento fondo per il Terzo settore]: incremento di 100 milioni di euro della prima sezione del Fondo Terzo settore al fine di sostenere interventi delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni del Terzo settore.
- ART. 72: specifico congedo per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori di anni 14, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione; in aggiunta i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori di anni 16, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, hanno diritto di astenersi dal lavoro per l’intero periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, senza corresponsione di indennità, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. Viene inoltre riconosciuto un bonus per l’iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi innovativi per la prima infanzia.
- ART. 77 [Modifiche all’articolo 43 in materia di contributi per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari in favore di enti del terzo settore]: con il quale, già con il decreto del 17 marzo 2020 n.18, erano stati stanziati 50 milioni per l’acquisto di presidi sanitari di protezione individuale da parte delle imprese; tale disciplina è stata estesa anche agli enti di terzo settore.
- ART. 82 [Reddito di emergenza]: come misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, erogato dall’INPS in due quote ciascuna pari all’ammontare di 400 euro. Riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di determinati requisiti.
- ART.84 [Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19]: indennità per i lavoratori liberi professionisti e co.co.co di ulteriore indennità pari a 600 euro anche per il mese di aprile 2020. Per i liberi professionisti e i lavoratori titolari di rapporti di co.co.co iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito comprovate perdite, è riconosciuta una indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. Per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, soggetti già beneficiari per il mese di marzo 2020 dell’indennità pari a 600 euro, viene erogata un’indennità di pari importo anche per il mese di aprile 2020. Se gli stessi hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1°gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. Ai lavoratori del settore agricolo già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di 600 euro, è erogata per il mese di aprile 2020 un’indennità di 500 euro. È riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun lavoratore dipendente e autonomo che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica ha cessato, ridotto o sospeso la propria attività o rapporto di lavoro.
- ART. 89 [Norme in materia di fondi sociali e servizi sociali]: Reca norme in materia di rendicontazione dell’utilizzo delle risorse proprie dei fondi sociali finalizzati anche alla riorganizzazione dei servizi, all’approvvigionamento di dispositivi di protezione e all’adattamento degli spazi a seguito dell’emergenza da Covid-19.
- ART. 104 [Assistenza e servizi per la disabilità]:
1) Viene incremento il Fondo per le non autosufficienze di ulteriori 90 milioni, di cui 20 destinati alla realizzazione di progetti per la vita indipendente, quali: assistenza domiciliare diretta; assistenza «indiretta» mediante trasferimenti monetari sostitutivi di servizi o per il care-giver; interventi complementari ai precedenti anche nella forma di ricoveri di sollievo.
2) Prevede un incremento di 20 milioni per il 2020 del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, per l’adozione di interventi di supporto alla domiciliarità, volti a ridurre i rischi di contagio delle persone con disabilità grave.
3) Infine, si istituisce il Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilita; tali strutture possono richiedere un’indennità volta a favorire l’adozione di dispositivi di protezione individuale o nuove modalità organizzative per la prevenzione del rischio di contagio.
- ART. 105 [Finanziamento dei centri estivi 2020 e contrasto alla povertà educativa]: prevede un’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia per un importo pari a 150 milioni di euro erogato ai Comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, durante il periodo estivo, per i bambini con un’età compresa tra 3 e 14 anni.
- ART. 109 [Servizi delle pubbliche amministrazioni]: prevede che durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici, delle attività sociosanitarie e socioassistenziali nei centri diurni per anziani e per persone con disabilità e nei centri diurni e semiresidenziali per minori, per la salute mentale, per le dipendenze e per persone senza fissa dimora, le pubbliche amministrazioni forniscano prestazioni sostitutive che possono avvenire in forme individuali domiciliari, a distanza oppure presso gli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi, nel rispetto delle direttive sanitarie.
- ART.120 [Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro]: è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60 ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico, alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati compresi gli enti del Terzo del settore, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento.
- ART. 229 [Fondo emergenza alimentare]: è destinato l’importo di 250 milioni di euro ad integrazione delle iniziative di distribuzione delle derrate alimentari per l’emergenza derivante dalla diffusione del virus Covid-19, cui concorre il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)2014/2020.
- ART. 249 [Sostegno al Terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno]: concessione di un contributo in favore degli Enti operanti nel Terzo Settore nelle Regioni del Mezzogiorno, allo scopo di fronteggiare gli effetti dell’emergenza Covid-19. Lo stanziamento complessivo per la misura è pari a 120 milioni, di cui 20 milioni riservati ad interventi per il contrasto alla povertà educativa.
Questi interventi sono stati resi necessari poiché si è preso consapevolezza del fatto che l’emergenza Covid-19 inizia ad essere affiancata, se non superata, dall’emergenza sociale ed economica conseguente al lockdown. Un problema di cui dovranno farsi carico gli assistenti sociali avendo non solo una buona conoscenza del disagio in ambito territoriale bensì anche un ruolo essenziale all’interno del sistema socio-sanitario. Si rischia il collasso sociale dovuto alla nuova povertà, “Una bomba sociale” l’ha definita Gazzi, il quale ha precisato anche che: « abbiamo di fronte persone che perderanno il lavoro, persone che cercheranno di riavviare la propria attività senza al momento dei supporti […] Se noi non interveniamo adesso, non solo sul reddito che è un aspetto importantissimo, ma anche sulla rete di supporto e sull’integrazione socio-sanitaria, noi non andiamo da nessuna parte».
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