Le politiche di lavoro italiane del 2025 stanno mirando alla gestione della crisi occupazionale proponendo interventi quali il Trattenimento in Servizio, previsto nella nuova legge di Bilancio 2025, e il Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro, misure che però affrontano il medesimo problema con soluzioni plurime e contradditorie.
La misura del Trattenimento in Servizio incentiva economicamente gli over 60 mantenendoli in attività oltre l’età pensionabile prevedendo la liquidazione in busta paga di una quota di contributi che normalmente viene destinata ad INPS. Sebbene la Misura possa rispondere alla carenza di manodopera qualificata, contribuisce a rinviare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, aggravando il divario generazionale e aumentando il peso delle pensioni sul bilancio pubblico. In sostanza, si tratta di una soluzione temporanea che non risolve il problema a lungo termine.
Diversamente il Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro, nuova proposta del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si propone di rispondere alla disoccupazione giovanile e femminile con diversi incentivi fiscali, sgravi per le assunzioni e sostegno all’imprenditorialità femminile. Rivolgendosi quindi alle categorie storicamente più svantaggiate nel sistema produttivo.
Tuttavia, nella lettura approfondita della Misura, non sembra esserci una vera strategia per la creazione di posti di lavoro stabili in quanto gli incentivi fiscali sono poco efficaci se non accompagnati da un serio investimento in formazione e opportunità reali di carriera; di fatto, senza un intervento concreto nel settore della formazione e nell’offerta di impieghi duraturi la proposta rischia di rimanere vuota e inefficace.
In conclusione, queste misure non sono alternative, ma facce opposte della stessa moneta: da un lato si allunga il lavoro dei lavoratori anziani, dall’altro si creano incentivi per le categorie più vulnerabili. Ma entrambe risolvono solo parzialmente il problema della disoccupazione. Sarebbe auspicabile un approccio integrato, con il fine di creare una vera connessione tra l’esperienza dei lavoratori anziani e le potenzialità dei giovani e delle donne, per affrontare la crisi occupazionale italiana che si protrae da diverso tempo e che ha, ora più che mai, bisogno di interventi seri e strutturali.
Bellissimo articolo Roberta, la lettura scorre veloce e informa quanto basta. Aggiungerei inoltre che incita ad approfondire di più sulle nuove politiche del lavoro indotte dalla nuova legge di Bilancio 2025 dell’attuale governo italiano.